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pio, avente in centro una specie di piscina, da mezzo a cui sorge un sodo a guisa di ara per mantenere il fuoco sacro.

Ultima località sul lato sinistro della strada

ALBERGO DI GIULIO POLIBIO

1.) È un albergo con annessa taverna. L’ingresso ha un selciato che interrompe il marciapiede, per l’accesso dei carri e degli animali, con ampia porta introducente in un cortile, che aveva a dritta la cucina, il ricovero pei veicoli, la stalla, e la latrina. A sinistra e di fronte vi stavano dormitorii.

Il nome del proprietario Giulio Polibio era scritto di lato all’ingresso, ma ora è distrutto dal tempo.

Il pilastro tra le due botteghe n.° 3 e n.° 4 ha nella sommità un fallo a rilievo in una piccola edicola sporgente dal muro, e serviva come preservativo degli occhi malefici.

FORTIFICAZIONI E PORTA ERCOLANESE

Tutta la città era cinta da muri ed aveva otto porte, cioè di Ercolano, della Marina, di Stabia, di Nocera, di Sarno, di Nola, di Capua, e del Vesuvio.

Però quelle mura che difendevano la città dalla parte del mare, furono demolite nel tempo di Augusto, rimpiazzandovi abitazioni.

Qui s’incontra la porta detta di Ercolano, la quale ha tre arcate, quella di mezzo per le vetture, e le due laterali per i pedoni; queste venivano chiuse con cancelli di ferro, l’altra in mezzo con un tavolone discendente dall’alto, scorgendosene tuttora le incanalature.