Pagina:Guida al Lago d'Iseo.djvu/43


29

vere era celebre pel lanificio {confectura pannorum celeber), lanificio scesovi da Clusone e pel quale i Loveresi frequentavano le fiere di Bolzano e d’altre città germaniche. Per Lovere passarono dalla Germania per Val Cavallina Lodovico il Bavaro nel 1327 e 1330, e Massimiliano imperatore ritirandosi nel 1516, onde ai Loveresi che lo sussidiavano, concesse privilegi pei loro commerci nella Germania1. L’importanza economica di Lovere si dimostra dalle taglie che Venezia gli impose. Nel 1527 diede a Bergamo tassa di settemila ducati, a Lovere di tremila, e due anni dopo chiese a Bergamo sussidio di 3500 ducati, a Lovere di 1500. Lovere allora colle vicinie avea quattromila abitanti, e ne perdette 500 per la peste del 1630.

L’opulenza di Lovere si manifesta dalla grandiosa sua chiesa di S. Maria in Valvendra, nel luogo detto anticamente la Marzia, fondata nel 1473, consacrata il 2 agosto 1483 e restaurata nel 1647 e nel 1751. Vi dipinsero il Ferramola, maestro del Moretto, nel principio del secolo XVI, ed Andrea da Manerbio dal 1535 al 1549 vi fece i begli a fresco che vi si ammirano ancora. In questa chiesa sono da considerare l’Assunzione, pala di Francesco Morone e lo Sposalizio nel quarto altare a sinistra, tela

  1. Il valente prof. Dionigi Marinoni possede alcuni de’ privilegi originali di Lovere.