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al conquisto del regno di Napoli, bande contro le quali dalle castella insorsero i Ghibellini.

Verso la mezza via, a dieci chilometri da Brescia, fra vasti prati, pompeggia il chiostro ch’era de’ Cluniacensi, e del 1445 fu dato agli Olivetani a Rodengo, di stile sansoviniano, il massimo e più grazioso chiostro bresciano. Soppresso quel convento alla fine del secolo scorso, ora quegli edifici servono all’agricoltura. Nella chiesa era uno squisito leggìo, lavoro del frate Raffaele da Marone del principio del secolo XVI. Quel leggìo ora è nella galleria Tosi a Brescia. Ivi ora s’ammira la porta della chiesa d’arenaria rossa camuna, con lunetta dipinta squisitamente da Foppa il vecchio nel 1491, il refettorio con grandiosi a fresco del principio del secolo XVII di Cossali e di Zugno, ed altre sale ove dipinsero Gambara, Romanino ed i loro scolari.


Monticello Brusati. — Chi per ammirare le vigne deviasse a questo paesuccio, vi vedrebbe al Castel Veder ancora le reliquie del castello che diede il nome alla famosa famiglia guelfa de’ Brusati, e vi ammirerebbe la cantina grotta Rossetti capace di cinquemila ettolitri. — Abitanti 1198.


Provaglio. — A tre chilometri da Iseo, ed a 18 da Brescia, scendesi a Provaglio, dove sulle pendici