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libro decimottavo- cap. ii 107

che erano in Paliano, Montefortino e Rocca di Papa, che soli si tenevano per loro, travagliavano assai la strada; e andando Renzo allo esercito, avevano rotto la compagnia de’ fanti di Cuio che gli faceva scorta. Uscirono nondimeno, uno giorno, trecento fanti di Frusolone e parte de’ cavalli, con Alessandro Vitello Giambatista Savello e Pietro da Birago; e approssimatisi a mezzo miglio di Larnata dove erano alloggiate cinque insegne di fanti spagnuoli, ne tirorono due insegne in una imboscata e gli ruppeno con la morte del capitano Peralta con ottanta fanti, e prigioni molti fanti con le due insegne. Attendeva intratanto il viceré a fare mine a Frusolone, e quegli di dentro contraminavano tanto sicuri delle forze degli inimici che ricusorono quattrocento fanti che i capitani volevano mandare dentro in loro soccorso.

E nondimeno, nel tempo medesimo, non erano manco calde le pratiche dello accordo: perché a Roma erano tornati il generale e lo arcivescovo di Capua: co’ quali era venuto Cesare Fieramosca napoletano, il quale Cesare aveva, dopo la partita del viceré, espedito di Spagna al pontefice, dandogli commissione che affermasse principalmente essergli stata molestissima l’entrata di don Ugo e de’ Colonnesi in Roma, con gli accidenti che ne erano seguiti; facessegli fede, Cesare essere desiderosissimo di comporre seco tutte le controversie, e che trattasse in nome suo la pace, alla quale dimostrandosi inclinato anche con gli altri collegati, diceva (secondo scriveva il nunzio) che se il pontefice eseguiva, come aveva detto, di andare a Barzalona, gli darebbe libera facoltá di pronunziarla ad arbitrio suo. Proponevano questi per parte del viceré sospensione d’armi per due o tre anni col pontefice e co’ viniziani, possedendo ciascuno come di presente possedeva, e pagando il pontefice cento cinquantamila ducati e i viniziani cinquantamila: cosa che benché fusse grave al pontefice, nondimeno tanto era inclinato a liberarsi dai travagli della guerra che, per indurre i viniziani a consentirvi, offeriva di pagare per loro i cinquantamila ducati. La risposta de’ quali per aspettare fece tregua, l’ultimo dí di gennaio, col viceré per