Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/178

172 storia d'italia

tutta la plebe (la quale spesso non meno muovono le cose vane che le gravi) con somma dilettazione a vederla, gloriandosi che mai piú si fusse veduto in quella isola legno alcuno con le bandiere pontificali. Finalmente avendo il vescovo di Moravia, che aveva tanto trattato tra il pontefice e il re di Francia, mosso o dalla coscienza o dal desiderio che aveva del cardinalato, riferito, in uno parlamento convocato di tutta l’isola, molto favorevolmente e con ampia testimonianza della giustizia del pontefice, fu nel parlamento deliberato che si mandassino i prelati in nome del regno al concilio lateranense; e il re, facendone instanza gli imbasciadori del papa, comandò all’oratore del re di Francia che si partisse, perché non era conveniente che appresso a un re e in un reame divotissimo della Chiesa fusse veduto chi rappresentava uno re che tanto apertamente la sedia apostolica perseguitava: e giá penetrava il secreto essere occultamente convenuto che il re di Inghilterra molestasse con l’armata marittima la costa di Normandia e di Brettagna, e che mandasse in Spagna ottomila fanti, per muovere, unitamente coll’armi del re d’Aragona, la guerra nel ducato di Ghienna. Il quale sospetto affliggeva maravigliosamente il re di Francia: perché essendo, per la memoria delle antiche guerre, spaventoso a’ popoli suoi il nome degli inghilesi, conosceva il pericolo maggiore essendo congiunte con loro l’armi spagnuole; e tanto piú avendo, da dugento lancie in fuora, mandate tutte le genti d’arme in Italia, le quali richiamando, o tutte o parte, rimaneva in manifesto pericolo il ducato tanto amato da lui di Milano. E se bene, per non rimanere tanto sproveduto, accrescesse all’ordinanza vecchia ottocento lancie, nondimeno, che confidenza poteva avere, in tanti pericoli, negli uomini inesperti che di nuovo venivano alla milizia?

Aggiugnevasi il sospetto, che ogni dí piú cresceva, della alienazione di Cesare; perché era ritornato Andrea di Burgus, stato espedito con tanta espettazione, il quale con tutto che riferisse Cesare essere disposto a perseverare nella confederazione, nondimeno proponeva molto dure condizioni mescolan-