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nostre (né si può in pregiudicio vostro trattare cosa di maggiore peso), che è permesso non solo l’aiutarsi con quella parte di queste entrate che non si converte in usi pii, anzi sarebbe lecito mettere mano alle cose sacre: perché la difesa è, secondo la legge della natura, comune a tutti gli uomini e approvata dal sommo Iddio e dal consentimento di tutte le nazioni; nata insieme col mondo e duratura quanto il mondo, e alla quale non possono derogare né le leggi civili né le canoniche fondate in su la volontá degli uomini, e le quali, scritte in sulle carte, non possono derogare a una legge non fatta dagli uomini ma dalla stessa natura, e scritta scolpita e infissa ne’ petti e negli animi di tutta la generazione umana. Né si ha aspettare che noi siamo ridotti a estrema necessitá, perché condotti in tale stato, e circondati e quasi oppressi dagli inimici, tardi ricorreremmo a’ rimedi, tardi sarebbono gli antidoti, incarnato che fusse nel corpo nostro il veleno. Ma oltre a questo, come si può negare che ne’ privati non sia gravissima necessitá? quando le gravezze che si pongono ne costringono una grandissima parte a estremare di quelle spese senza le quali non possono vivere se non con grandissima incomoditá, e con diminuire assai delle cose necessarie al grado loro. Questa è la necessitá considerata dalle leggi, le quali non vogliono che si aspetti che i vostri cittadini siano ridotti al pericolo della fame e in termine che non possino sostentare piú né sé né le sue famiglie: e da altra parte, con questa imposizione, non si dá agli ecclesiastici alcuna incomoditá, anzi si disagiano di quella parte delle entrate la quale o conserverebbeno inutilmente nella cassa o consumerebbeno in spese superflue, o forse molti di loro (siami perdonata questa parola) spenderebbeno in piaceri non convenienti e non onesti. È conclusione comune di tutti i savi che a Dio piaccino sommamente le libertá delle cittá, perché in quelle piú che in altra specie di governi si conserva il bene comune, amministrasi piú senza distinzione la giustizia, accendonsi piú gli animi de’ cittadini all’opere virtuose e onorate, e si ha piú rispetto e osservanza alla religione. E voi