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serie prima 247

37. Ingegnatevi di non venire in malo concetto apresso a chi è superiore nella patria vostra, né vi fidate che el modo o traino del vostro vivere sia tale che non pensiate avergli a capitare alle mani; perché nascono infiniti e non pensati casi, che è forza avere bisogno di lui. Ed e converso el superiore, se ha voglia di punirti o vendicarsi di te, non lo faccia precipitatamente, ma aspetti el tempo e la occasione; perché sanza dubio a lungo andare gli verrá di sorte, che sanza scoprirsi maligno o passionato, potrá o in tutto o in parte satisfare al suo desiderio.

38. Chi ha governo di cittá o di popoli, se gli vuole tenere corretti, bisogna che sia severo in punire tutti e’ delitti, ma può usare misericordia nella qualitá delle pene; perché da’ casi atroci e quelli che hanno bisogno di esemplo in fuora, assai è ordinariamente se gli altri delitti sono puniti a quindici soldi per lira.

39. Se e’ servidori fussino discreti o grati, sarebbe onesto e debito che el padrone gli beneficassi quanto potessi; ma perché sono el piú delle volte di altra natura, e quando sono pieni o ti lasciano o ti straccano, però è piú utile andare con loro con la mano stretta, ed intrattenendoli con speranza, dare loro di effetti tanto che basti a fare che non si disperino.

40. El ricordo di sopra bisogna usarlo in modo, che lo acquistare nome di non essere benefattore non faccia che gli uomini ti fugghino, ed a questo si provvede facilmente col beneficarne qualcuno fuora della regola; perché naturalmente la speranza ha tanta signoria negli uomini, che piú ti giova e piú esemplo ti fa apresso agli altri uno che tu n’abbia beneficato, che cento che non abbino avuto da te remunerazione.

41. Piú tengono a memoria gli uomini le ingiurie che e’ benefici; anzi quando pure si ricordano del beneficio, lo reputano minore che in fatto non fu, persuadendosi meritare