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memorie di famiglia 49

esercizio, ma a satisfazione di Lorenzo e Giuliano de’ Medici che ne feciono una instanzia estrema quando Giuliano giostrò, non per questo lasciò li studi; anzi seguitandoli insino alla etá piú virile fece buono profitto nelle cose di umanitá, nelle lettere greche ed in qualche notizia di filosofia. Morí Iacopo suo padre sendo lui di etá di anni 36 e rimase uno maschio, e con bonissime facultá e bello essere ed in una buona riputazione, perché sempre dalla sua puerizia era vivuto con opinione di prudente e buono. Fu nel territorio nostro essendo giovane, vicario di Vico Pisano e di poi di Mugello; altri ufici non esercitò se non consolo di mare, benché ne rifiutò alcuni, tra’ quali rifiutò podestá di Pisa.

L’anno 1489, avendosi a mandare di prossimo uno imbasciadore a Napoli al re Ferrando per risedere apresso a quello re come si usava ordinariamente, aveva Lorenzo de’ Medici disegnato che lui vi andassi; ma seguitando nel principio del 1490 la morte di Iacopo suo padre, fu interrotto dalle occupazioni sue private. Vegghiava in quel tempo uno uficio di diciassette cittadini, tutti e’ primi della cittá, e con autoritá pienissima quanto tutto el popolo, tra’ quali era Iacopo; in luogo di chi fu eletto Piero, che li dette reputazione grande, vedendosi che Lorenzo de’ Medici che allora era capo del governo, poi che lo tirava in tale grado, disegnava di adoperarlo assai. Successe una gravissima infirmitá di papa Innocenzio l’anno 1491; e perché messer Giovanni de’ Medici figliuolo di Lorenzo era stato eletto da detto papa, cardinale, ma per essere minore di anni 18 era differita la publicazione e potere portare el capello sino a certo tempo, con condizione nondimeno che morendo interim el papa si intendessi publicato ipso iure; Lorenzo desideroso che la cosa non avessi difficoltá, e che lui in sulla morte del papa potessi entrare in conclave, per dare piú autoritá disegnò vi si mandassino in nome della cittá due imbasciadori, e’ quali trovandosi in sul fatto potessino aiutare e favorire la cosa secondo fussi di bisogno. E cosí furono eletti messer Guidantonio Vespucci e Piero con disegno cavalcassino subito, e cosí si messono in