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consolatoria 189

della tua patria, ed in esse hai guadagnato quello che era da stimare piú di tutto, buono nome, buona fama e di integritá e di virtú, e memoria gloriosa di te.

Né questa ambizione di essere stimato ed onorato, e di essere tenuto di quelli che governano, è da stimare tanto, sendo piena di fatiche, di dispiaceri e di pericoli, che non sia da tenere molto piú conto di quello riposo, di quello contento e sicurtá di animo che è nella tranquillitá ed onesto ocio; massime che el tuo essendo accompagnato da lettere, da notizie di cose, da riputazione causata dalla buona opinione di te e dalla memoria delle cose fatte, sará proprio ocio con degnitá. E per questo e per parenti, ed altre buone qualitá che hai nella patria, non sará la vita tua abietta ed incognita, né al tutto sepulta o negletta; ma se non in azione, almanco in luce, in notizia ed in memoria degli uomini, non aliena da ogni conversazione civile, ma non obligata a faccende; la quale se ti dispiacerá, sará a mio giudicio come di uno che liberato di servitú suspiri alla vita passata, il che non gli fará fare la ragione, ma l’abito che ha preso di servire.

Le quali ragione perché mi pare che siano abastanza, e perché sono piú secondo el gusto della nostra fragilitá, io non ti riduco in memoria la autoritá de’ filosofi che non tennono mai conto alcuno di questi beni della fortuna, per essere alieni e troppo sottoposti a ogni mutazione, e perché quando bene durassino non vi si truova drento quiete e tranquillitá di animo, che è el frutto principale delle felicitá; non la memoria della legge cristiana la quale ci ricorda che abbiamo a morire, che questa vita a comparazione della altra è uno punto, che la felicitá ed infelicitá nostra s’ha a considerare dalla condizione che per le opere nostre areno di lá, che le tribulazione nel mondo sono spesso desiderabile perché sono visitazione di Dio a chi le riceve con forte animo, e mezzo a conseguire quella eterna felicitá. E cosí se tu consideri questa misura e come cristiano e come filosofo ed uomo del mondo, troverrai o che questa vita è piú desiderabile o almanco non tanto peggiore che meriti querela, ed oltre che è cosí debita