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180 consolatoria

per certo, che se la cittá ará vita e non affoghi in questa tempesta grande che ora si mostra, che non passerá molto tempo che non solo non sarai rifiutato, ma che agli uomini parrá forse avere fatto perdita di non si essere valuto in tempi tanto strani della virtú ed esperienzia tua la quale è impossibile che in tanta carestia di uomini non sia cognosciuta; ed anche credo che el modo del vivere tuo sará tale che congiunto con la memoria de’ tempi passati, fará facilmente credere agli uomini che tu non abbia lo animo alieno da uno vivere libero, e che t’abbino sempre a piacere piú quelli governi che siano piú a beneficio ed utile della cittá; o almanco che tu non sia mai in tempo alcuno per favorire o fomentare chi cercassi mutazione. Credo questo, ma lo voglio porre da parte e non ci fare fondamento; perché, come ho detto, mi pare ragionevole che anche sanza questo ti debbi contentare, e che tantí libri che tu hai letti, tante ístorie che tu hai scorse, tante faccende che tu hai maneggiate, t’abbino in modo ammaestrato e fatto lo animo sedato e pacifico, che la vita tua e’ fini tuoi siano per pigliare píú presto legge e regola dalla veritá e ragione delle cose che dalle vane opinione degli uomini.

Io confesso essere molti che lodono lo ozio e la tranquillitá, e se gli mostrano con le parole affezionatissimi, ma che in fatto pochissimi sono quelli che quando hanno occasione dí fare faccende con onore o con utile, non le abbraccino piú volentíeri che el riposo; anzi si vede tuttodí che ancora quelli che si sono ridotti a vita appartata e quieta, quasi tutti malcontenti d’avere lasciate le faccende e la ambizione, subito che si rappresenti loro qualche spíraglio di grandezza, vi si gettano sanza vergogna alcuna di abbandonare la tanto lodata quiete. Donde è necessario concludere che questi tali si siano vòlti alla quiete non per amore di Dio, non per stanchezza delle cose del mondo e della fortuna, non per vera o ferma elezione, ma o per necessitá o per sdegno o per pazzia; e nondímanco io lo dico di nuovo che a me pare che tu debba contentarti in questa vita, e se non piacerti piú che