Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/125


diario del viaggio di spagna 119

se amore non mi inganna non è cittá comparabile a Firenze, dove eccedono di gran lunga gli edifici pubblici e privati, e le strade ancora piú belle e piú pulite, che è uno de’ membri di che si gloria Barzalona. El contado atorno per qualche miglio è buono; ma come si discosta tre o quattro leghe dalla terra, si entra nel salvatico; èvi qualche villa ma poche e cose dozzinale.

Partimmo1 a dí 9 da Barzalona e venimo a cena alla Pieras, castellaccio discosto leghe sette, ed in paese salvatico e cattivo.

Dalla Pieras venimo a dí 10 allo Stalet, villa discosto leghe sette, ma sono catelane, cioè di buona misura; el paese intorno a Mommanneu, discosto dallo Stalet lega una, è pericoloso di assassini, perché sotto a Mommanneu si restrigne una vallata nella quale sboccano molti burroni, e vi è presso Santa Colomba, castello di uno gentile uomo, dove per privilegio non può la giustizia del re, dove è uno refugio di ladroni, da’ quali lui ha parte e quivi è sicuro ognuno.

Venimo a dí 11 dallo Stalet a Cerviera, discosto una lega, che è castello grosso; e da Cerviera a una villa chiamata Taregua, dove si fa una lega, ma tanto grande che in proverbio catelano si dice: «legua per legua da Taregua a Cerviera»; e la sera ne venimo a Lerida, discosto in tutto sette leghe, ma grandissime. In Lerida stemo un giorno per uno caso del corriere nostro. È cittá la maggiore parte della quale è in poggio, ed a piè vi corre uno fiume chiamato Segle, che dicono mena oro. È cittá piccola e brutta di ogni cosa. Èvi uno studio dove sono scolari poverissimi e male in arnese: el maggiore salario che si dia a’ dottori sono trenta ducati, e nondimento è riputato studio nella provincia.

Partimo a dí 13 da Lerida, e discosto due leghe entramo in Aragona; e perché el dí mutamo provincia io scriverrò quello che in somma ritrassi di Catalogna, cioè di quella parte

  1. In margine: Nostra Donna di Monserrato quale lasciamo a man ritta