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È TARDI È tardi ormai. In troppo lunga attesa mi sono esausta. Imagini mendaci a forza e in solitudine m’han presa, hanno imposto al mio cuore avido: – Taci!
S’avvinghiarono a me quando protesa chiedevo amor con muti occhi voraci, sognando di morir senza difesa sotto furie implacabili di baci.
È tardi. Torna vana ogni follìa per chi tutte le finse, a farsi lievi i giorni della sua malinconia.
T’accendesti di larve. Or più non ardi, Desiderio. Al buon fonte più non bevi.
Ti sazïasti di menzogne. È tardi.