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296 la saggezza del destino

schiavi inconsapevoli che la bellezza imperiosa e fredda d’una donna trascina con sè alla rovina.

Qualcuno della sua parentela che s’attentò a parlargli della progettata unione dimostrandogli cautamente la propria riprovazione, si sentì invitato con tanta gelida risolutezza a non occuparsi della sua tutela, che nessuno osò più replicare.

Intanto Ruggero stava per riprendere il suo servizio e il matrimonio doveva ufficialmente annunziarsi prima della sua partenza. Senonchè quasi alla vigilia di questo avvenimento gli arrivò improvvisamente l’ordine di partire con un riparto di truppe destinato alla Libia. Mesi innanzi egli aveva richiesto di far parte dell’esercito coloniale e la domanda era stata inoltrata ed accettata proprio nell’ora in cui egli meno l’aspettava e forse meno la desiderava. Ma non ostante le lusinghe dell’amore e delle prossime nozze, Ruggero non esitò dinanzi al proprio dovere, anzi pregò i Wilson di ritardare fino al suo ritorno la firma del contratto onde non legarsi l’un l’altro con vincoli legali, mentre dovevano bastare l’amore e la lealtà d’entrambi a mantenerli fedeli. Fu accettato il suo consiglio e, giunto il momento della partenza, mentre io rimasi in casa a consolare sua madre, tutta quanta la famiglia Wilson accompagnò Ruggero alla stazione.