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l’amico intimo 213

era stata sua e che si svolgeva ora lontana, diversa, ignota, fra cose e persone di un altro mondo, fra cure e sentimenti estranei, dai quali ella si sentiva per sempre esclusa. E interrogava ancora avida, ma cercando le espressioni più blande, la voce più indifferente per non destare sospetti nell’amico, e conosceva così ad una ad una le occupazioni della giornata di Franco, le persone che frequentavano la sua casa, i libri che egli leggeva e il nome della sarta che vestiva sua moglie. Le pareva di vivere un poco con lui, potendo seguirlo ora per ora lungo il corso dei suoi giorni e incitava Massimo Landi a tornare spesso, lo attirava con lusinghe piene di grazia, cercando di soddisfare la propria morbosa curiosità divenuta insaziabile.

E Massimo tornò tante volte a casa sua e vi fu accolto sempre con tale espansiva gentilezza che gli parve un giorno naturalissima cosa di circondarle le spalle, mentre ella accennava al piano un motivo preferito da Franco, e di susurrarle all’orecchio che l’amava.

Giuliana si volse a fissargli gli occhi negli occhi quasi per leggergli fin dentro all’anima. Ella ignorava ancora se Massimo conoscesse o no la passione che l’aveva legata al suo amico e la rivelazione inattesa di questo nuovo amore aumentava la sua perplessità. Ma lo sguardo di Massimo appa-