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Per un sonetto 393

i battezzati che si offendevano? Gli si poteva dire, come San Pier Damiano diceva ai Vescovi,

     Vobis praecepit Dominus
     Pro vestris mori ovibus?


A che pro l’inutile martirio quando le canonizzazioni costano così care agli eredi? Benedette siano le suore che rinnegarono o finsero di rinnegare Cristo in Ondourman, tra le mani del Califfo, e benedette siano nella prole che partorirono ai mariti eterodossi e robusti. Questo è forse tempo da martiri quando Lourdes e Pompei sanano ogni piaga del corpo e dell’anima? Da questa religione di amuleti, di imagini e di contribuzioni non si può pretendere di più di quel che possa dare. Porro unum necessarium, distruggere la nuova Italia; e se il Governo usurpatore si trova a male strette, si difenda se può e cadano su di lui i morti, le agonie e il sangue, poichè tolse al Pontefice il potere e i gendarmi. Il sacerdote sta a vedere impassibile e sorride quando la burrasca è passata, ma l’ulivo della pace lo additerà alle turbe solo quando i frutti ne saranno maturi e da cogliere.

E il Pastore (Parla il Pastore), di queste cose deve se non ridere, almeno sorridere. Il suo sacro ministero si rivolge a ben altro che ai tumulti pel caro prezzo delle farine. Egli sa che l’uomo non vive di solo pane e la piccolezza delle passioni e dei bisogni umani non lo tange. Sorvola, assorge a contemplazioni più alte, ha cura dell’anima e non