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300 Brani di vita


Le gambe diventavano più rigide, il fiato più corto e il pericolo più vicino, quando il segno del confine mi apparve in fondo alla pianura; ma più mi affaticavo, più quel desiderato segno si allontanava. Temevo che mi si spezzasse qualche cosa nel petto, ma il terrore mi reggeva le forze, finchè in un ultimo e disperato impeto, raggiunsi il segno e caddi sull’erba al sicuro. Al di là i latrati finirono in una bestemmia e si allontanarono.

Ah, come respirai! Un vecchio lacero, inscheletrito, pieno di lividi, lasciò di coglier ghiande e mi guardò sorpreso.

— Chi ti ha ridotto così? — mi chiese.

— La Finanza — risposi: — ma chi ti ha assassinato così?

— La Giustizia — mi disse.

Come mi risvegliai volentieri! Come mi rallegrai che tutto fosse un vano sogno di penosa digestione! Siamo giusti e sinceri.

Come è possibile infatti trovare altro che in sogno.... la fotografia dei colori?