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La proprietà letteraria 119

cedere? Il desiderio dell’egregio Magistrato era giusto: ma pel ladro di dieci galline non si chiese ai derubati altrettanto. L’applicazione di questo nuovo canone di procedura condurrebbe a questo, che se l’assassinato non rivela il nome dell’assassino, non si potrà fare il processo: e in certi casi gli assassinati hanno delle gravi ragioni per non rispondere.

La quistione sta qui: che mentre pel furto di dieci galline si procede d’ufficio, si mette in moto la pubblica sicurezza, s’incomodano i Giurati con orazioni ciceronianissime, pel furto invece di diecimila lire fatto ad uno che ha il difetto di scriver versi (pare che i pennaruoli siano amati come li amava il re Bomba) bisogna che il derubato sporga querela e denunzi da sè stesso i rei, altrimenti i Magistrati hanno diritto di sorridere e di scherzare. Ora, non vorrei parere adirato, ma con tutta la freddezza possibile debbo dire che questa è una vergogna, non solo per quelli che sorridono e scherzano, i quali hanno tutti i diritti di non prendere sul serio altro che il ventisette del mese, ma pel nostro paese tutto, che si vanta d’esser còlto e lascia che simili delitti si compiano impunemente.

Non crediate che il dispetto mi faccia uscire dai gangheri. Parlo tranquillamente e noto che il De Amicis ha protestato energicamente in molti giornali, che il Carducci e lo Stecchetti sporsero querela, presentarono esemplari delle falsificazioni commesse a loro danno, fecero insomma più di quel che si domandi per far capire ai Magistrati che fu commesso un reato.... Ebbene, mentre i querelanti offrivano