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spondere: sì signore, al prete che l’ha interrogata, s’è contenta congiungersi in matrimonio coll’illustrissimo signore o conte o barone o marchese. — Del mio grido precursore dei giorni sereni esulta il ragazzo che si ripromette di correre dopo la scuola sul prato in cerca di farfalle: vaghezza eterna dell’uomo e non cessata da lui, finchè la morte, chiusegli le palpebre, non gli dica: — dormi in pace! — Cupidità, ambizione ed anche affetti, che cosa altro siete mai fuorchè farfalle? E così a Dio piacesse che fosse incolpevole proseguire quelli come queste, ed ottenuti ci apparissero ugualmente leggiadri! Esulta del mio raglio il vecchiarello ansioso di lasciare le fumose cucine e l’acre calore del focone per sedersi sul muricciolo accanto alla porta di casa, infondere nelle vene un raggio vitale di sole e ricevere un’ora, almeno con la memoria, della cara gioventù. O fiati tiepidi di primavera, quanto sarà meno duro esalare l’ultimo fiato, se fia concesso mescolarlo coi vostri! O terra, come inviti a giacere e a dormire quando stendi su i campi l’erbe fatte quasi letto nuziale! O Natura, come aspergendo gli occhi mortali co’ tuoi dolcissimi papaveri gli educhi al sonno! Felice chi presto si sentì stanco e si addormentò, tre volte più felice colui che non si è destato mai! Esulta al mio raglio la giovanetta la quale si riduce negli ombrosi re-