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volevano più, costringerli a castrarsi in pena dei peccati commessi e per sicurezza dei mal condotti mariti, come oltre i preti da Forlì e da Martinengo avvenne a don Giovanni del Civeto cappellano della chiesa di Santa Maria a Quarantota184 e ad altri parecchi. Lascio di ricordare il Capitolo di Seez, avvegnadio tra gli Storici corra diversa la fama; tuttavolta i più si accordano ad accertarci che i trenta canonici furono (così imponendo Goffredo Plantageneto) conci non per gherminelle usate a femmine, bensì per avere eletto contro voglia sua un vescovo, e per di più volle cotesto veramente barone che ai poveri sanati i mal rapiti granelli su di una tafferia si mostrassero185. Insomma vennero a tanto che messere Franco Sacchetti, il quale fu pure persona costumata, rotti i gangheri ebbe a prorompere in quell’acerba imprecazione: — deh! che fossero tratti a tutti.... — che li viventi non bandirebbono ogni dì le croci sopra le mogli altrui, nè terrebbero le femmine alla bandita chiamandole chi amiche, chi mogli e chi cugine, e gli figliuoli che ne nascono, loro nipoti li battezzano non vergognandosi di avere ripieni gli luoghi sacri di concubine e di figliuoli nati da così disonesta lussuria186. Onde è che la Chiesa mossa da cosiffatti disordini bandì il Concilio ecumenico di Trento per rimediarci efficacemente, e a vero dire quel venerabile consesso si