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I cui meriti allor furono tanti.
Che nello empireo ciel Giove ne prese
Memoria fra le stelle luccicanti,

Et hancor oggi si mostra palese;
Certe stelle del Granchio in ciel compreso
Di Asino han nome per ogni paese18.

Ma ritornando a Giove, che havea inteso
Quanto gli Asini havesser domandato
E di servirli si era tutto acceso,

Rispose loro: non è ragunato
Il gran collegio; alla prima tornata
Quanto chiedete alhor vi sarà dato,

E quando l’alma havrete immortalata
Io vi darò questo segnal per segno,
Che un di voi piacerà acqua rosata.

E qui nasce che l’Asino che ha ingegno
Fiuta ogni piscio, che per terra trova
Poi alza il capo, e dice: è questo il segno?»

— Ma Asino così non fui nel mondo, che prima non apprendessi, e più tardi dell’uomo assai non obliassi come la Paura prometta con la pala, e la Riconoscenza attenga con la lesina; anzi ricordo, che Pippo da Brozzi, il quale la sapea lunga e la sapea contare, scendendo da Fiesole per