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to; e qui almeno, il mio avesse a diventare ben mio. —

— No, anche qui, anzi qui più che altrove, di lieve si comprende come propietà o furto sieno una stessa cosa. E per chiarirtene ascolta: tu fosti composto di sostanza sottratta a coloro che ti hanno preceduto, e se tu avessi a soddisfare tutti i creditori del tuo corpo, sta pur certo, che non ti avanzerebbero quelle poche ossa, e cotesti naso, occhio ed orecchio sinistri, che si ponno dire propriamente usurpati. Vedi: le generazioni degli uomini hanno fatto come i poeti; l’uno ha preso dall’altro. Immagina un po’ Omero ritornato addietro nel mondo per esigere dai suoi debitori quello, che gli cavarono in presto di sotto, e lo negarono poi, e tu vedresti, che Virgilio rimarrebbe in camicia, il Tasso in mutande, e quel tuo stesso sì vantato Ariosto poco più che in farsetto. Dà retta a me: io ti consiglio pel tuo meglio di starti contento a quello, che ti è riuscito attrappare. Se tu consideri bene, dell’azione reivindicatoria non ti puoi giovare, imperciocchè, come vorresti riuscire a provare il dominio di te medesimo, io non