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per queste cause il presidente della repubblica raccomandarglieli con particolare sollecitudine; onde a lui correre debito non patire che fosse loro torto un capello, e qualora al prefetto bastasse l’animo di provarcisi, egli abbasserebbe l’arme e romperebbe ogni corrispondenza officiale col governo italiano; pensasse due volte il prefetto a quanto stava per fare, perchè con lo embargo generale ed istantaneo sul naviglio mercantile italiano si sarebbe nabissata la fortuna pubblica e privata del regno. Ponesse mente quanto discredito avrebbe partorito al suo governo cotesta bestiale persecuzione; il danno dello scandalo mille volte più grave della utilità che sperava ricavare dall’esempio: per ora la università dei cittadini ignorare la presenza dei proscritti; poterla senza scapito di reputazione dissimulare il governo; egli obbligarsi ricondurli in quel medesimo giorno nella Svizzera.»

— Ma perchè vennero cotesti sciagurati? interroga stizzito il prefetto.

— Oh! ecco, rispose il signor A., innanzi tutto vennero a rivedere la respettiva loro madre e figliuola.

— O non potevano mandare a pigliarle da Lugano?

— Quanto alla figliuola sì; quanto alla madre no, la quale, a quanto sembra, giace dal mal di morte travagliata.

— Voi avete detto, signore, che innanzi tutto fu-