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capitolo xxii.


fiero passo a cui mi metto... mi mancano danari, e bisogna pure che me gl’imprestino.

— E tu, a volta tua, Filippo, ascolta me; male hai fatto a non aprirti subito meco, perchè a questa ora mi sarei accordato con gli amici intorno ai modo da praticarsi pel meglio; basta, acqua passata non macina; non so se quello proposto da te sarà approvato; dunque fa’ una cosa, domani non pigliare la via che hai tenuto stamani per venire qui; invece entra in via di Legnano; se non incontri persona, ritorna su i tuoi passi e per ponte Vetro vienmi a casa, dove procurerai entrare da via Ciovasso. Dove mai ti accorgessi di persona, allenta il passo; e se ti moverà incontro dicendoti: buon giorno e buon anno; tu le domanderai: che santo fa oggi? E se ti risponderà: santo Ambrogio da Milano, allora ella si volterà e tu tienle dietro senza sospetto: niente ti sarà chiesto e nulla tu domanderai; solo obbedirai a quanto ti prescriverà o con la mano o col cenno. Quanto a danaro non pigliartene cura: ne abbiamo tanti da comperarne acuti da ficcarsi nel piede di cui ci vuol calpestare. Addio, Filippo, lavora di fine da parte tua, e di noi non dubitare.

— Mi raccomando.

E Foldo, tornando addietro, gli prese la mano e disse:

— Tutti amici miei e veterani delle cinque gior-