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rato più preti, che quello del Giappone bachi la Lombardia. E tuttavia non sopperiscono alla richiesta di messe; taluno ha facoltà di binare 1, ma pochi: potrebbero ternare e quadernare senza facoltà, ma non usa, forse in grazia dello antico proverbio: Che non ci è putta nè ladrone che non abbia qualche devozione; insomma, siccome in questo mondo se ne ha a vedere di tutti i colori, così ci stanno anco dei preti, a cui non basta l’animo approjpriarsi il danaro delle messe senza celebrarle: per le quali cose essi hanno trovato un mezzo termine, onde uscirne pel rotto della cuffia, accollando la celebrazione delle messe agli impresari. E questo si capisce; ma se l’accollo fanno alla pari, dove il guadagno? E se con ribasso come evitano il peccato? Adagio; fanno lo accollo alla pari, e ci guadagnano sopra: ecco come: in danaro pagano meno che possono, il rimanente somministrano in piviali logori, in pianete fruste, in dalmatiche usate e manipole rammendate e stole rattoppate, candelieri dorati a mecca, residenze ristuccate, madonne ricucite, cristi tenuti su con la colla, santi ritinti.

Don Liborio non stava a guardarla tanto pel sottile, e o non faceva contrasto, ovvero ne faceva tanto da migliorare il mercato senza però lasciarselo

  1. Binare significa celebrare due messe nel medesimo giorno. Questa facoltà di binare concedono i vescovi ai preti.