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non so giá come o con che privilegio,

de la bella Amarillide compagna,
onde a lei tutto ho l’amor tuo scoperto
segretamente e quel che da lei brami,
holle mostrato, ed ella prontamente
m’ha la sua fede in ciò promessa e l’opra.
Mirtillo. Oh mille volte e mille,
se questo è vero, e piú d’ogn’altro amante
fortunato Mirtillo ! Ma del modo
t’ha ella detto nulla?
Ergasto. Appunto nulla,
e ti dirò perché. Dice Corisca
che non può ben deliberar del modo,
prima ch’alcuna cosa ella non sappia
de l’amor tuo piú certa, ond’ella possa
meglio spiare e piú sicuramente
l’animo de la ninfa, e sappia come
reggersi, o con preghiere o con inganni,
quel che tentar, quel che lasciar sia buono.
Per questo solo i’ ti venia cercando
si ratto. E’ sará ben che tu da capo
tutta la storia del tuo amor mi narri.
Mirtillo. Cosi a punto farò; ma sappi, Ergasto,
che questa rimembranza
(ah, troppo acerba a chi si vive amando
fuori d’ogni speranza)
è quasi un agitar fiaccola al vento,
per cui, quanto l’incendio
sempre s’avanza, tanto
a l’agitata fiamma ella si strugge,
o scuoter pungentissima saetta
altamente confitta,
che, se tenti di svellerla, maggiore
fai la piaga e ’l dolore.
Ben cosa ti dirò, che chiaramente
fará veder coni’è fallace e vana