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tante sirene, quante per l’altra parte del coro della musica giu- dicherá il medesimo musico di bisogno. E avvertiscasi che la conca bisogna che sorga in modo e in sito, che una sola parte di lei s’apra verso gli spettatori e s’inchini fin sopra il piano della scena; l’altra stia ritta e salda e, quivi sien disposti coloro che hanno da far la musica, disponendoli in modo che tutti, or alto or basso di detta parte, capiscano e abbiano Venere in mezzo, e insomma tutti siano attaccati a detta conca, come sono le perle alle loro conchiglie. Dentro, la conca tutta d’argento, ma fregiata di perle. Le ninfe ornate riccamente, Ve- nere non accade che si dica, perché s’intende. Le sirene non si veggano se non dal mezzo in su. E si conoscano alle code loro solite, e queste o cantino o suonino o faccino l’un e l’altro, come ordinerá il musico nel concerto, la qual musica vuol essere flau- tizata: cornetti muti, flauti, dolzagna, rifarò all’alamana e voci. Finita la musica, ciascuno torni onde uscirono, chiudasi la conca e torni sotto, e Tonde spariscano. Le sirene van nude senza sorte alcuna di vestimento; si potrebbono far carche d’alga. I capelli loro saranno d’alga, verdi; le loro code di argento. Terzo Intramento. La Musica dell’Aria. Facciansi otto venti, quattro cardinali e quattro collaterali, e, benché questi sien piú, secondo gli antichi, e molto piú, secondo i moderni, nondimeno bastano questi e per la musica e per la capa- citá del luogo. Questi vogliono pendere nelTaria. Si partiranno dal- l’estreme parti della scena, e, portati da nuvole, ciascuno dalla sua, si riduranno sopra la scena in luogo e termine convenevoli, dove le nuvole di ciascheduno, unite insieme, faranno un giro di nuvole continuato. Dissi «dall’estremitá delia scena» passando in aria, si che verisiinilmente paia che vengano da diverse regioni del mondo. Appariranno dal petto in su, con le braccia e col capo; tutto il resto sará coperto da nuvole, si che niuna parte si vegga. I quattro cardinali saranno cosi formati: Austro, di mezzodí, tutto nero e volto e braccia e mani d’una tinta foschissima come etiope. Ca- pillatura nera, crespa, grande; abbia in mano trombone di quelli che chiamano «squarciati». Il contrario di questo sará Aquilone, tutto canuto, con capilla- tura canutissima, lunga, crespa, irta, rabuffata, egli coperto tutto