Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/445

Appendice A. Attrazione reciproca di corpi galleggianti Varie possono essere le cause die producono l’agglomerarsi di molte particelle materiali per formare dei nuclei ognora crescenti. Nel campo atomico e molecolare è stato riconosciuto che i joni servono di centri di condensazione (C. T. R. Wilson) ed, in determinate circostanze, provocano la formazione delle goccioline d’acqua nelle nuvole. Essi possono pure provocare il depositarsi dei granellini di polvere sulle pareti, costringendoli a disporsi secondo certe striscie parallele a fili isolati di condutture elettriche. Nel campo ancora ultra-microscopico, ossia molecolare e molare, un’azione non dissimile da quella accennata ha luogo tra le più minute particelle del pulviscolo sospeso nell’aria o di quelle del fumo (x); ma probabilmente entra di già in gioco l’attrazione mutua dei corpi, sebbene tanto minima sia la sua sfera d’azione, in ragione della massa così esigua, da doversi ancora trascurare. Difatti diventa trascurabile pure l’attrazione della terra su codeste particelle, le quali son mantenute in sospensione nell’aria per cause minime, o meccaniche, come un’agitazione (i) De Broglie ha studiato (1908-09) i globuli costituenti il fumo del tabacco, e ne ha verificate le cariche elettriche che ne determinano i varii moti. Millikan, P. Weiss ed altri hanno, nelle loro ricerche dirette a ritrovare la carica elementare d’elettricità, 0, come ora si suol dire, l’atomo d’elettricità, stabilito il continuo avvicendarsi di stati elettrici in ogni più minuta particella di materia sospesa nell’aria, dovuto alla sua unione con un jone, 0 con un elettrone, in cui essa s’imbatte.