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Il regno animale 385 l’evoluzione ». Per tal modo nell’adattarsi all’abitazione od all’ambiente vi può essere una profonda modificazione di forma, mercè la quale (per esempio) due dita del piede di un animale possono diventare uno solo. Queste parti perdute non sono mai riacquistate, nè possono tali profonde modificazioni di parti essere domate. Un organo specializzato non può giammai esser di nuovo generalizzato (1). Le parti perdute lo sono irreparabilmente. Ne consegue che mentre le condizioni di vita possono essere ricorrenti 0 riversibili, le condizioni di struttura modificate per adattamento non sono riversibili. Questa specializzazione estrema accompagnata da forte ingrandimento di certe parti, e da grande riduzione di altre parti, può collocare un mammifero come in una via senza uscita, per la struttura. Esso non può far qualche cambiamento su di sè per ritrovare un nuovo ambiente. Esso non può ridurre le sue parti ossee non necessarie oppure non più utili all’organismo suo; esso non può liberarsi del suo torso oppure delle sue zanne. I suoi precedenti vantaggi possono diventare svantaggi, ed essi possono diventare per quello una causa di estinzione. Nell’era dei Mammiferi vi sono state parecchie crisi di estinzione. Osborn (2) osserva che in quell’epoca la grande legge di perfezionamento dei mammiferi per mezzo dell’eliminazione dei meno adatti diventa più radicalmente compressiva come i tempi procedono. Egli divide l’era in ciò che egli denomina Periodi di faune. Vi è l’evidenza che al principio della storia dei mammiferi, tutti i grandi continenti fossero non solamente forniti a dovizia di vita esplicata in mammiferi, ma che durante l’era precedente dei Rettili avessero avuto luogo importanti migrazioni e scambi di vita (1) Osborn, op. cit. pag. 34. (2) Osborn, op. cit. pag. 172-4. E. S. Grew 25