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3To Lo sviluppo di un pianeta sferica piuttosto che alla circolazione oceanica. Questo punto di vista non era ignorato da Croll, il quale emise l’opinione che le condizioni che egli aveva descritte potessero cagionare un cambiamento di pochi gradi verso il Sud dei venti del Commercio (venti Alisei) i quali, per conseguenza, altererebbero le direzioni delle correnti dell’oceano equatoriale. Durante la passata generazione la metereologia ha riconosciuto certe aree permanenti nell’oceano atmosferico, dove una regione ciclonica, oppure anticiclonica, è permanente o semi permanente. Vi sono, ad esempio, delle aree permanenti di pressione barometrica che influenzano la caratteristica di stagione del tempo nell’Antartico o nell’India; evi sono delle aree semi permanenti nell’Atlantico che hanno la loro influenza persino sulle instabili estati e sugli inverni dell’Europa Occidentale (i). W. N. Shaw (2) ha dimostrato che vi esiste una connessione tra la velocità dei venti del Commercio in un anno, e la temperatura del Nord dell’Atlantico nell’anno prossimo. Lockyer ha rese evidenti le ragioni per credere all’esistenza di una sorta di altalena nelle letture barometriche a punti opposti l’uno all’altro sul globo. Da codeste osservazioni proviene la deduzione attraente, che la configurazione delle terre e del mare possa aver prodotto un tipo di condizioni atmosferiche tale che vi fossero delle aree cicloniche permanenti all’estremo Sud, le quali fossero alimentate dai poli con correnti fredde e umide. A questi punti l’umidità era precipitata a temperature sufficientemente basse per promuovere la formazione di neve e di ghiaccio; e la continuazione di simili cause ed (1) Archibald Douglas, Memoria letta alla Sezione A, British Association, sui « Weather Types » (Clifton, 1898). (a) Discorso del Presidente, Sezione A, British Association (1908).