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Età e Clima 289 i geologi richiedono 100 milioni di anni, quale periodo limite entro a cui la faccia della Terra avrebbe potuto pervenire nelle condizioni presenti. Si vedrà quindi che il prolungamento degli anni suoi, che le proprietà riscaldanti del radio possono aver effettuato, è una considerazione di un qualche valore nel riconciliare le teorie. Secondo Rutherford, i geologi possono adesso prendersi tanto tempo, quanto essi ne abbisognano. Una tale estensione è del massimo valore per quei geologi, i quali, come Geikie, ancora stanno per il gran principio dapprima enunciato da Hutton (1) che « sono le piccole cause, continuate a lungo, le quali sono considerate come determinanti le più grandi variazioni della Terra ». Hutton ebbe poca fede nelle grandi catastrofi e nei cataclismi quali cagioni della potente modellatura della faccia della Terra; l’appropriata intelligenza della geologia deve, secondo quanto egli opinava, essere raggiunta mediante lo studio dei fenomeni che vanno svolgendosi sotto i nostri occhi, e mediante l’applicazione di una considerazione degli effetti loro al passato del pianeta, senza modificazione sostanziale od alterazione del meccanismo loro. Tuttavia, osserva Geikie, egli non considerò il tempo come una sorta di feticcio scientifico, che servisse a spiegare ogni cosa, e competente nel rendere le cause le più vani capaci di effettuare e compiere le più grandi cose. « Rispetto agli effetti del tempo », egli diceva, « sebbene la continuazione del tempo possa operar molto in queste operazioni che sono estrema- mente lente, durante le quali, secondo quanto ci è dato osservare, non ci pare abbia luogo variazione alcuna, ed ancora, dove non è nella natura delle cose di produrre il cambiamento in quistione, il corso illimitato del tempo non sarebbe maggiormente efficace che il (1) « Theory of thè Earth », Voi. Il, pag. 205. E. S. Grew 19