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216 l.o sviluppo di un pianeta steccati contro il vento, e delie gittate protettrici per alterare la distribuzione e la formazione di dune di sabbia e persino per renderle distruggitrici di loro stesse. Lasciando tuttavia queste considerazioni, noi dobbiamo solo osservare che si trovano verosimilmente delle dune ovunque la sabbia è esposta al vento, lunghesso le spiaggie asciutte e sabbiose dei laghi e dei mari, le vallate sabbiose, e le pianure secche e sabbiose. Per solito lungo le coste esse saranno principalmente trovate soltanto quando i venti predominanti sono fuori del mare o del lago. Nei bassi fondi delle acque una secca può essere edificata dall’acqua e può innalzarsi al disopra del livello di quella. Quando l’acqua s’abbassa la sabbia asciuga e si accumula in dune. In tal guisa un processo di « rivendicazione » dal mare può essere posto in moto da cause naturali. L’effetto del vento sulle superfici rocciose non sarebbe da tenere in conto se non fosse per la sabbia e per la polvere che quello porta. Il lavoro che esso può compiere quando è munito di quest’arnese di erosione può essere inteso col riferirsi ai getti di sabbia artificiali che sono usati per incidere cristalli e talvolta per nettare o raschiare le superfici dei lavori di pietra. Delle superfici di roccie, specialmente di arenaria, o quando la roccia è composta di strati di durezza disuguale, sono spesso incisi dalla sabbia portata dal vento in modo che colpisca fortemente. L’erosione quindi è di tre sorta. I venti raccattano i frammenti di superfici già sfasciate, e per tal modo portano abbasso le superfici; i materiali cosi raccattati logorano le superfici contro a cui essi sono proiettati ; e la sabbia stessa patisce una riduzione nel suo viaggio. Questi agenti sono sempre insidiosamente all’opera ; e quando sono stimolati da violenti perturbazioni atmosferiche, il cambiamento che essi compiono può essere molto grande. Dei cicloni devastatori non sono