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i8_( l-o sviluppo di un pianeta 5° La frequenza di generazione negli animali inferiori e nelle piante fu pure una caratteristica marcata nella vita di quell’epoca. 6° Forse può non esservi stato un flusso e riflusso di vita cosi segnalati, d’accordo colle stagioni. 7° Mentre nuove forme di vita (alcune delle quali alle altre mimiche) andavano sviluppandosi, uno stimolo veniva per questo mezzo creato per far fronte alle loro nuove condizioni. Permanenza di caratteri fondamentali. Noi possiamo aggiungere poche parole per meglio illustrare i precedenti punti. Noi abbiamo cominciato con una condizione di cose, in cui gli organismi mono- cellulari vivevano immersi nel mare primitivo ; noi abbiamo presunto che essi sieno divenuti delle congerie di cellule — pluricellulari — e che allora tra altre strutture essi abbiano acquistato un sistema di circolazione. Da principio il liquido in questo sistema di circolazione era in comunicazione aperta coll’acqua del mare; esso era difatti null’altro che acqua del mare modificata. Noi ancora troviamo degli animali di questo genere nel mare, i celenterati. Poscil il sistema di circolazione diventò separato dal mondo esterno e formò un sistema chiuso di canali. Quando avvenne tale chiusura la composizione del sangue, per quanto riguarda le proporzioni relative delle sostanze inorganiche in esso, era la stessa come quella dell’acqua del mare circostante. Ma perchè, può esser chiesto, siamo noi per presumere che questo liquido sia rimasto inalterato negli animali che ora lo portano? La risposta a quello si è che i caratteri fondamentali degli organismi viventi variano molto lentamente, sebbene l’evoluzione alteri cosi grandemente i loro aspetti meno fondamentali.