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L’interno della Terra 51 i costituenti suoi avrebbero avuto da essere pesanti. Il suo materiale avrebbe avuto da essere di un alto peso molecolare, poiché delle molecole leggere che avessero grandi velocità, sarebbero sfuggite via. Ma si suppone che originalmente il nucleo sia stato un numero di piccoli frammenti — planetismari — che sarebbero divenuti raccolti in un gruppo ed ivi conservati in conseguenza delie loro attrazioni mutue l’uno per l’altro. Questo gruppo di frammenti sarebbe diventato gradatamente fuso insieme in una solida massa, comechè esso catturasse sempre più planetismari erranti, 0 frammenti, che passassero vicino all’orbita sua. Se qualcuno rimescolerà del thè in una tazza ed osserverà come le bollicine erranti si radunino in aggregazione più larga, egli avrà una rappresentazione di quel processo (1). I planetismari erano principalmente dei corpi solidi, e quando essi vennero in collisione essi distrussero il moto orbitale l’un dell’ altro, cosicché essi ebbero la tendenza di cadere verso un centro comune. Attrazione e ritenzione di un’atmosfera. Durante la sua carriera primitiva il nucleo solido può non esser stato dotato di massa sufficiente per avvolgere un’atmosfera gazosa intorno a sé stessa. Non è presentemente affatto certo quanto debba essere grande un pianeta per poter trattenere in modo permanente un’atmosfera apprezzabile; ma sembra probabile che, quando la giovine Terra era circa un decimo delle attuali sue dimensioni, ed aveva un raggio piuttosto superiore alle duemila miglia, essa avesse un’atmosfera, sebbene alquanto tenue. Vi erano due (1) Vedi Appendice A.