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prefazione. xcvii

scritto il 22 Gennaio 1761 more veneto, (pel quale l’anno non cominciava che al Marzo) e che quella data equivale perciò al 22 Gennaio 1762.1

Due invenzioni burlesche primeggiano veramente nel Re Cervo. L’una è il prologo personificato nel Cigolotti, cantastorie famoso di Piazza S. Marco e della Riva degli Schiavoni, tanto ammirato da John Moore, lo spiritoso viaggiatore inglese, fino dal primo giorno del suo arrivo in Venezia.2 «Nel 1762 a Venezia, scrive Filarete Chasles, tutti conoscevano il Sig. Cigolotti colla sua berretta rossa e intignata, le calze paonazze e piene di buchi, il suo vecchio abituccio nero ereditato da un abate galante, la faccia squallida, la barba lunga ed arruffata. Tale l’aspetto ed i connotati del favoleggiatore favorito dal popolo; grammatico, critico, erudito, poeta, per lo più mezzo brillo, diligentissimo nel far notare al popolo i bei motti toscani e le eleganze letterarie, onde infiorava i suoi racconti, sempre ascoltati e sempre ammirati. Scendevate all’albergo di San Pantaleone, ed ecco il Cigolotti a darvi il benvenuto con un sonetto; prendevate moglie e il Cigolotti faceva il vostro epitalamio; vi portavano l’olio santo, e il Cigolotti preparava subito l’epicedio per voi e l’epitafio per gli eredi. Uomo grave e di mansueti costumi, soggiungerò con do-

  1. Archivio Veneto, Tom. 24. — Ermanno von Löhner, pag. 203-211. Articolo critico sul Goldoni del Sig. Galanti.
  2. Citato dallo Chasles.
Masi. g