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canto undecimo 265

71
     Se a ciò elle s’applaudisce che sia fatto
si vuol che il fatto poi solo si taccia,
non siete ancor spregiudicati affatto,
se non vi si può dire in sulla faccia;
ma se tra voi si de’ tacer quell’atto
che commendate, qui vogliam bonaccia,
e nelle nostre region vogliamo
rider de’ parigin quanto bramiamo. —
72
     Fu la bizzarra per appiccar zuflTa,
ma il numer grande di que’ saracini,
e il timor di scoprirsi alla baruffa
la tenne col cervel dentro a’ confini,
e fece come fa chi ride e sbuffa
ne’ diffícili casi repentini,
per mostrar del disprezzo e del coraggio
verso qualche nimico poco saggio.
73
     Era in sul fatto Ferraú qui giunto,
nipote di Marsilio, re di Spagna,
che di cavalleria conosce il punto
e co’ suoi patrioti assai si lagna:
poi con Marfisa in amistá congiunto,
la serve e pel paese l’accompagna;
e pur la guarda in viso, e giureria
che non gli è ignota sua fisonomia.
74
     Marfisa Ferraú conosce certo,
che seco fatto avea piú d’un duello;
ma fa del franco ed usa il tratto aperto,
che lievi ogni sospetto dal cervello.
Verso la piazza sentesi un concerto
di corni e violini molto bello.
Il popol corre, dá d’urto e schiamazza,
e tutta Saragozza è nella piazza.