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La forza.


A Mario C., lottatore.


 
Bestialità divina, amico Mario,
quando affatichi i muscoli ben atti
e cingi, e premi, ansando, e scuoti a tratti
il torso dell’atletico avversario!

Bene sai l’arte della forza. In vario 5
modo lo spossi e incalzi e pieghi e abbatti;
ti sussulta nei muscoli contratti
non so che desiderio sanguinario.

Gràvagli sopra, crudelmente bello,
con le scapole fa ch’egli riverso 10
tocchi la rena e «vinto» gli si gridi!

Ridevole miseria d’un cervello
quando il proteso già pollice verso
«Uccidi — griderei — Uccidi! Uccidi!»