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L’intera città sembrò talmente soddisfatta della musica e dell’esecuzione di questa burletta, che il nuovo cantante serio Elisi venne tenuto in riserva fino a dicembre" (trad. di F. Piovano, nello studio dedicato a B. Galuppi, l. c., p. 724; v. pure Della Corte, l. c., pp. 151-152).

Nel 1765 il libretto fu posto in musica dal maestro Pietro Antonio Avondano e l’opera fu rappresentata a Lisbona. Nel 1770 fu rimaneggiato da ignoto poeta e impasticciato con arie del Metastasio e d’altri così da diventare irriconoscibile; e fu intitolato il Regno della Luna (vedi Schatz, in Catalogue Sonneck, p. 926): tale lo musicò Niccolò Piccinni per il Regio Ducal Teatro di Milano e si rappresentò anche a Dresda, nel 1773 (Sonneck, l. c.). Altra recita del Mondo della Luna troviamo a Venezia nel carnovale del 1775, a S. Moisè. Del libretto ristampato in tale occasione così parla il Giornale Enciclopedico (Venezia, t II, febbr. 1775, p. 75): “È questo un Dramma scritto circa 20 anni fa dal celebre S. Dottor Goldoni: ora fu rimesso sulla scena, accomodato all’uso de’ nostri giorni, in sommo grado irragionevole. Fu posto in musica dal S. Maestro Gennaro Asterita [Astaritta]. Si rappresenta attualmente questo Dramma anche a Napoli, colà pure accomodato all’uso odierno Napolitano, che forse è più stravagante del Lombardo; e tanto ne piacque la Musica del S. Maestro Paisiello, che dal mese di Settembre dell’anno prossimo scorso sino ad ora se n’è continuata la rappresentazione”.

Una recita con fantocci ebbe poi luogo nel castello del principe Esterhazy in Ungheria, con musica di Haydn, ai 3 agosto 1775 (notizia tolta dal Dizionario universale di tutte le opere in musica, lasciato inedito da G. Pavan: v. C. Musatti, I drammi musicali di C. Goldoni, Venezia, 1902, p. 25). In fatti un anno prima il Paisiello aveva musicato un rifacimento del Mondo della Luna, intitolato il Credulo deluso, che poi a Pietroburgo, nel 1783, fece ridurre in due atti, col titolo originale (v. Della Corte, Paisiello, Torino, 1922, pp. 95, 157 e 259) e fece recitare anche a Napoli nell’ottobre 1784 (Florimo, Scuola musicale di Napoli, vol. IV, p. 348: a me suggerito dall’amico C. Musatti). Altra recita con musica di Michele Bondi si ricorda a Firenze, nel carnevale 1792 (Bustico, Drammi, cantate ecc. di C. Goldoni, estratto dalla Rivista delle Biblioteche e degli Archivi, A. III, 1925, p. 45): lavoro “sciatto e insignificante” a detta di Carlo Cordara (v. La musica nel melodramma goldoniano, in Marzocco, 25 febbr. 1907). Ignoro se il Mondo della Luna che si recitò con musica nel teatro di S. Gio. Crisostomo a Venezia ai 28 febbraio del 1821 (v. Gazzetta Privilegiata di Venezia), abbia affinità col nostro libretto; nè so a quale commedia senza donne, intitolata pure il Mondo della Luna, assistesse il giovinetto Giraud nel carnevale del 1791, in un collegio romano (v. pref. alle Commedie del conte Giovanni Giraud, Roma, 1808, t. 1, p. IV). Una commedia o farsa con lo stesso titolo fu proibita a Padova nel carnovale 1791-92, perchè conteneva “un aperto dileggio contro la Scienza Astronomica” (B. Brunelli, I Teatri di Padova, Padova, 1921, p. 290). Afferma il Rolandi che dal Mondo della Luna del Goldoni ebbero origine i Visionari (detti anche i Filosofi immaginari, oppure gli Astrologi immaginari), fortunatissima opera giocosa del Bertati, rappresentata dapprima a Venezia nel 1772, che dette forse lo spunto al Socrate