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402 ATTO SECONDO
Lisaura. Non vorrei d’un inganno

Esser tacciata poi.
Dorindo.   Non dubitate.
Questa è l’ultima moda:
L’inganno, se va bene, ancor si loda.
* Pria ritornare al fonte
  Vedrai torrente altero,
  Che all’amor mio sincero,
  Che alla mia fè costante,
  Tempre vedrai cangiar.
  Nè per ingiurie ed onte
  D’avversa iniqua stella,
  Questo mio core amante
  Della sua fiamma bella
  Mai si potrà scordar1.

SCENA VIII.

Lisaura sola.

Giusti Dei, v’è nel mondo

Cotanta iniquità? V’è su la terra
Chi temerario ardisce
Rapir l’altrui con esecrando eccesso?
E lo soffrono i Numi? E stride invano
Il folgore di Giove?
Dove si cela, dove,
L’empio che il genitor tradire aspira?
Seco voglio sfogar lo sdegno e l’ira.
Ma no, femmina imbelle
Che dir, che far potrei?
Crudelissimi Dei,
Perchè non mi è concesso

  1. Anche quest’aria, come tutte le altre arie serie, segnate nel libretto con l’astenico, forse non appartiene al Goldoni.