Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/392

384 ATTO PRIMO
E di prenderla in moglie io son contento.

Ma quando? Eh, si farà 1 Ma mi potrebbe
Fuggire dalle mani. Andiamo subito,
Pria che qualch’altro amor n’occupi il loco.
N’andrò, ma pria vo’ riposarmi un poco. (siede
Lisaura. Signor padre, un affar di gran premura
Mi conduce da voi.
Filiberto. Di grazia andate, e tornerete poi.
Lisaura. Il Cielo mi presenta
Una buona fortuna.
Filiberto. Me ne rallegro assai.
Lisaura.   Dorindo, il figlio
Di quel ricco mercante,
Mi si è scoperto amante.
Filiberto. Benissimo, e così?
Lisaura.   Mi brama in moglie.
Filiberto. Ne parleremo poi.
Lisaura. Volea venir da voi,
Ma per non annoiarvi, ei si trattiene.
Filiberto. In questo ha fatto bene.
Io non vuò seccature.
Lisaura. Aspetta la risposta.
Filiberto.   Aspetti pure.
Lisaura. Dunque, che gli ho da dire?
Filiberto. Per or se ne può ire;
Ci penseremo, tornerà.
Lisaura.   Ma quando?
Filiberto. Oh l’è lunga!
Lisaura.   Io stessa
Da lui ritornerò.
Filiberto. Da lui? Signora no.
Lisaura. Dunque anderete voi.
Filiberto. Non posso, non ne ho voglia.
Lisaura. La civiltà lo vuole;
Conosco il dover mio: