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382 ATTO PRIMO
Aurelia. Vi vorrebbe una moglie,

Che sollevar sapesse
Dagli affari il marito.
Un’economa esperta,
Che sapesse di conti e di scrittura;
Una che con bravura
Da sè sapesse spendere,
Comprar, cambiare e vendere;
Che con i palazzisti
Sapesse favellare a tu per tu,
E sapesse frenar la servitù.
Filiberto. Oh il Ciel volesse che una donna tale
Ritrovar io potessi.
Non so dire per lei cosa facessi.
Aurelia. Per vendere e comprar son nata apposta.
Filiberto. Oh brava!
Aurelia.   So di conti e di scrittura;
Ed ho l’economia già per natura.
Filiberto. Come sei tu informata
Di Palazzo e di lite?
Aurelia. Oh che cosa mai dite?
So tutte le malizie
Ch’usano i palazzisti,
Per far le cose dritte apparir torte;
E so andar, quando occorre, per le corte.
Filiberto. Tu sei una gran donna!
(Davver, che quasi quasi
Io me la piglierei) 1.
Aurelia.   Quanto è baggiano!
Spero che il laccio non sia teso invano.
Filiberto. Dimmi, Aurelia, inclinata
Sei tu pel matrimonio?
Aurelia.   Oh signor no.

  1. Fenzo: pigliarei.