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380 ATTO PRIMO
Aurelia.   Lo so.

Cornelio.   Sappi che siamo
Interessati nella lite in terzo,
Io per il primo, il Conte, e ser Imbroglio.
Aurelia. Come! ancor ser Imbroglio?
Di Filiberto istesso
Il causidico ancora?
Cornelio. Sì, ti pare
Cosa strana? È così. Siam tre d’accordo
Per mandarlo in rovina.
Il Conte fa la principal figura;
Imbroglio al precipizio apre la strada;
Io vo tenendo Filiberto a bada.
Aurelia. Dunque si può sperar che vada bene.
Cornelio. Si può sperar, ma dubitar conviene.
Aurelia. Voi tre tesa gli avete
Una terribil rete.
Io un altro laccio ho teso:
Dalla rete o dal laccio ei sarà preso.
Cornelio. E noi contenti allora,
Senza che della fame
V’entri il brutto demonio,
Goderem lietamente il matrimonio.
  Bel contento è l’esser sposi
  Senza aver da sospirar.
  Ma poi tutto si scompiglia
  Quando grida la famiglia:
  Pane, pane, mamma mia;
  Oh che brutta sinfonia,
  Quando pane più non c’è.
  Dura un giorno, un mese o un anno,
  Il piacer d’amor novello.
  Da principio tutto è bello,
  E poi dopo vien l’affanno;
  Meglio è stare ognun da sè.