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IL NEGLIGENTE 371
Filiberto. Oh ci è tempo, ci è tempo.

Ci penseremo 1.
Lisaura.   (A far lo stato mio,
Se non ci pensa lui, ci penso io). (parte

SCENA II.

Filiberto, poi Porporina.

Filiberto. Non basta il grande impaccio

Di far nascer le figlie ed allevarle,
Pensar anche bisogna a maritarle.
Porporina. Serva, signor padrone.
Filiberto. Oh Porporina,
Come stiamo in cucina?
Porporina.   Ho un ambasciata
Di premura da farvi.
Filiberto.   Io non ho voglia
Di sentir ambasciate;
Me la farai stassera.
Porporina. Oh non ci è tempo
Da perdere, signor. Sentite...
Filiberto.   Oibò.
Che noia!
Porporina.   Ha qui mandato
Il causidico vostro...
Filiberto.   Oh nome odioso!
Porporina. A dir che tostamente,
Anzi subitamente,
Vi portiate a Palazzo 2.
Filiberto. Eh, io3 non son sì pazzo.
Non mi vuò incomodar.

  1. Ed. Fenzo: peneremo.
  2. Edd. Tevernin, Zatta e altre: al Palazzo. Intendesi a Palazzo Ducale, dove discutevansi le cause.
  3. Ed. Fenzo: Io, eh ecc.; ed. di Bologna: Io? Eh ecc.