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primo maestro (Piovano I. c., 1907, p. 359). Nel numero 39 della Nuova Gazzetta Veneta dello Zanetti, in data 24 luglio ’62 si legge: "Jeri pure fu il Sig. Baldassare Galuppi, detto il Buranello, Maestro della Regia Ducale Cappella di S. Marco, eletto pure per Maestro del Coro delti Incurabili, onde il dì 6 Agosto averemo il piacere di udire le sue Composizioni Musicali per le Figlie del Coro suddetto ".

L’invito di Caterina II al Galuppi, per tre anni, è ricordato nei detti Notatorj in data 21 settembre 1763. Ai 4 settembre 1765, essendo il Galuppi partito alla volta di Pietroburgo, gli fu sostituito quale maestro presso gl’incurabili Francesco Brusa (ivi). - Nel suo viaggio da Pietroburgo a Varsavia (verosimilmente nel settembre o in principio d’ottobre del 1765), il Casanova racconta di aver incontrato "le fameux maitre de chapelle Galuppi, suraommé Buranelli (sic), qui se rendoit à Pétersbourg, avec deux amis et une virtuosa... Dès que je lui eus décliné mon nom, il m’embrassa avec des exclamations de surprise et de satisfaction" (Mémoires, ed. Garnier, VII, 209). Negli Annali della Città di Venezia, pure dello Zanetti, leggesi in data marzo 1766: "Merita menzione la notizia avutasi da Peterburgo, ch’essendo colà giunto il rinomato attual Maestro di essa Ducale Cappella Baldassare Galuppi detto il Buranello Viniziano, invitatovi espressamente con pubblica permissione dalla regnante lmperadrice di Rusria Catterina, fu fatto da essa accogliere con non ordinarj contrasegni di compiacimento e di estimazione, fu liberalmente oltre il convenuto premio regalato con danari et altro, e in fine onorato in modo degno del grand’animo di quella Sovrana... Esso G. era partito l’anno scorso 1765 verso quelle rimote parti, facendo il viaggio a spese della mentovata Sovrana”. Si sa che fece ritorno nell’autunno del 1768.

Fu variamente giudicato dai contemporanei. È da ricordare il giudizio severo del Metastasio nella lettera dei 27 dicembre 1749 al diletto Farinello (cav. Carlo Broschi): "...Vi auguro felice la musica del Buranello; il quale per altro, secondo quello che io ne ò sentito, sarà un ottimo maestro per i violini, per i violoni e per i cantanti, ma cattivissimo mobile per i poeti. Quando egli scrive, pensa tanto alle parole quanto voi pensate a diventar papa; e se ci pensasse non so se farebbe di più. À una feconda miniera d’idee, ma non tutte sue, nè sempre ben ricucite insieme. In somma non è il mio apostolo" (Lettere disperse e inedite di P. M. a cura di G. Carducci, Bologna, 1883, p. 312). Ma il Galuppi non era noto ancora quale compositore di musica giocosa. Antonio Piazza, scrittor di romanzi, nel II tomo del suo Teatro, ovv. serie di fatti di una Veneziana che lo fanno conoscere, sembra confermare le parole del Metastasio: "Musica e Poesia" dice “sono sorelle; una e l’altra è armonia; eppure vi sono moltissimi Maestri tanto ignoranti di questa, che a capire due versi hanno d’uopo d’uno scalpello che glieli ficchi nel capo. Il celebre Buranello che ha fatto tanto strepito al mondo, ha un’anima così dura per la Poesia, che il Goldoni e il Chiari intisichirono sotto di lui” (pp. 109-110). Così nel 1777, con evidente esagerazione: ma non è senza eloquenza il silenzio del Goldoni nelle sue Memorie. Otto anni prima, nella Virtuosa, ovv. la Cantatrice Fiamminga, il Piazza appaiava nella lode il poeta e il compositore: “...La poesia era del celebre Signor Dottore Goldoni, all’Europa tutta assai noto per le tante produzioni