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350 ATTO TERZO
Lo stomaco pesante.

Ha portato il purgante?
Conte.   Sì, Madama,
È questo un solutivo,
Ch’è molto operativo;
E se voi vi sentite indigestione,
In poch’ore farà l’operazione.
Lindora. Lasciatelo veder.
Conte.   Eccolo.
Lindora.   È troppo
Per lo stomaco mio.
Mezzo voi il beverete, e mezzo io.
Conte. Bisogno non ne ho.
Lindora.   Che importa questo?
Prendetelo, e bevete,
Se cavalier voi siete.
Conte. Beverò, beverò, sì, Madamina.
(Ella ha mal, ed io prendo medicina).
Lindora. Oibò, nausea mi fa. No, non lo voglio.
Conte. Io sento un grande imbroglio
Nello stomaco mio.
Lindora. Conte, soffrite voi, che soffro anch’io.
Conte.   Sì, Madama, soffrirò;
  Ma mi sento un certo che...
  Che vorrebbe tornar su.
  Ahi, soffrir non posso più.
  Deh, ch’io vada permettete,
  Attendete, tornerò.
  No, vi dico, non vorrei...
  Se sentiste i dolor miei!
  Nol credete? io tacerò.
  Voi volete? io creperò. (parte