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250 ATTO PRIMO
  Io so quel che costumano

  Le donne in la città:
  Due cicisbei le servono
  Un qua, l’altro di là.
  La testa sempre in giro,
  Qua un vezzo, là un sospiro,
  Ma tutti due li mandano...
  Voi m’intendete già.
  I cicisbei si credono
  Di posseder quel core;
  Ma un giorno poi si avvedono
  Del concepito errore,
  E poscia se la battono
  Con tutta civiltà. (parte

SCENA X.

Bertoldino solo.

Ora son imbrogliato;

Vorrei andar, e non vorrei andare;
Partir vorrei... ma poi vorrei restare;
S’io vado innanzi al re, cosa farò?
Ei mi farà paura, io tremerò.
Ma se qui resto a far i (atti miei,
Senza di me cosa farà colei?
La mano in mia presenza
Gli diè senza licenza,
E parlare sarebbe una increanza...
Qualche più bella usanza
In Corte vi sarà su tal proposito.
Ma s’io vado... e se vedo... e se mi scotta...
Farò quel che da tanti a far io sento,
Soffrirò, tacerò per complimento.