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regina Ipsicratea, sua Consorte, sia passato a villeggiare nel suo Reai Palazzo di Bertagnana, territorio Pennese, e patria delli Bertoldi, come si legge nel Canto primo1, Ottava 19, dell’opera riferita.

L’unità del tempo è osservata, mentre nel giro di 24 ore può succedere quanto nella Favola si rappresenta.

L’azione consiste nell’arrivo delli Bertoldi al Palazzo del Re, e nel ritorno all’albergo loro.

L’amore del Re per Menghina è l’epissodio che li fa andare alla Corte; le gelosie della Regina e di Aurelio sua cognata è l’epissodio che li fa tornare alla campagna.

Le burle, ì travestimenti e le scioccherie di Cacasenno sono invenzioni per far ridere, che è l’unico oggetto di simili componimenti. Non mi son però servito delle inezie e puerilità descritte di Bertoldino dal Croce, e di Cacasenno dal Scaligeri2, sembrandomi quelle poco adatte alla proprietà del Teatro, ma ne ho ritrovate dell’altre, ricavate dal testo della mia testa, le quali se non piaceranno, non sarà colpa degli eroici Protagonisti, ma del Poeta.

A proposito del Poeta, fa egli la sua protesta, che le frasi e le parole poetiche non hanno a che fare col cuore Cristiano; e che, se ha fatto un cattivo libro, in dieci giorni non l’ha saputo far meglio.

Circa le arie, alcune sono figlie legittime e naturali del libro, altre adottate, altre spurie ed altre adulterine, per commodo e compiacimento de’ Virtuosi, onde ecc.



  1. Di don Giampietro Riva.
  2. Camillo Scaligeri della Fratta, cioè il padre Adriano Banchieri.