Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/233


225

landi), che ci fa ricordare una commedia del Goldoni (vol. XIV). Altra recita e altra stampa a Parma (R. Stamp. Monti: il libretto è nella biblioteca del Liceo Musicale di Bologna), due anni dopo (l’imprimatur è dei 10 ott. 1750). Le prime cinque scene corrispondono all ed. fiorentina, ma poi le ariette, specie nel secondo atto, sono quasi tutte cambiate. Altra recita e stampa (per il Sassi) l’anno seguente a Bologna, taciuta dal Ricci (imprimatur dei 22 giugno 1751): esecutori Caterina Bassi Negri, Francesco Carattoli e Costanza Rossignoli Carattoli, Domenica Lambertini ecc. Il testo, salvo lievi modificazioni, corrisponde a quello di Parma (presso il Liceo Mus. di Bol.). Nell’uno e nell’altro libretto mancano i nomi del poeta e del compositore.

Gli editori veneziani della Drammaturgia Allacci (Ven. 1755) ricordano la stampa di Venezia, ma non conoscono l’autore della poesia: anche il Wiel tace. Lo Spinelli, autore della Bibliografia Goldoniana, sembra ignorare questo libretto. Ma Cesare Musatti ne’ suoi "appunti bibliografici" su I drammi musicali di C. Goldoni (Venezia, 1902, p. 21) credette di poterlo assegnare al commediografo veneziano. Ora nel codice marciano 2326, cl. VII, intitolato Catalogo purgatissimo di tutti li Drammi per musica recitatisi nei teatri di Venezia dall’anno 1637 sin oggi di Antonio Groppo, si trova segnata nell’anno 1746 la recita della Vedova accorta con questa indicazione: "Poesia: Borghesi Fiorentino". Così pure in un fascicoletto ms. intitolato Aggiunta al catalogo dei Drammi per musica di A. Groppo, unito al noto Catalogo a stampa del Groppo, è indicata la recita "d’inverno" della Vedova accorta nel 1746 "P. [poeta] Borghesi,. M. [maestro] Ferd. Bertoni e altri" (comunicazione di Tullio Ortolani). È strano che sulla scheda del libretto della Vedova accorta, presso la Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma, come gentilmente mi avverte il dott. Rolandi, si legga "testo di Ambrosio Borghesi - v. Groppo, Catalogo ecc. " (un Ambrosio Borghesi, poeta palermitano, è ricordato dall’Allaca, sulla metà del Seicento). Di qui tolse certamente lo Schatz, che della Vedova accorta fece autore un Ambrosio Borghese (v. Sonneck, Catalogue of Opera librettos printed before 1800, Washington, 914, vol. I, p. 1119).

Il nome del Goldoni compare per la prima volta, come sembra, in una nota a penna sulla ristampa milanese della Vedova accorta, nella Collezione Silvestri che da Milano passò ad arricchire la Biblioteca di S. Cecilia a Roma (comunicazione del dott. Rolandi). Probabilmente lo stesso Ludovico Silvestri, fra il 1860 e il ’70, credendo forse a una parentela fra la Vedova accorta e la Vedova scaltra, attribuì il libretto al nostro autore. Di qui ricavò indirettamente la notizia il Musatti, il quale credette che il nome del Goldoni fosse veramente impresso sulla stampa di Milano; e sulla fede del Musatti più volte il Bustico ripetè l’involontario errore (v. C. Goldoni e i suoi libretti musicali, in Rivista di cultura, Roma, 30 giu. 1921, p. 266; Drammi, cantate ecc. di C. G., dalla Rivista delle Biblioteche ecc., III, 1925, p. 60 e Ferdinando Bertoni, in Gazzetta di Venezia, 19 luglio 1927).

Certo è che il Borghesi conobbe l’Intermezzo goldoniano che ha per titolo Monsieur Petiton (vol. XXVI), se pure non si valse della imitazione del Palomba, poiché ne trasse il personaggio di Monsù della Mode, al quale 9