Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/222

214 ATTO TERZO

SCENA XI.

Belfiore e detti.

Belfiore. Ecco, signor Ergasto,

Giusto l’impegno mio, son io venuto.
Ergasto. Voi siete ben veduto
Da tutti noi. Mirate:
Ecco la sposa ch’è da voi bramata.
Belfiore. Sposa mia, ben trovata.
Senz’altro complimento,
Se mi date la man, io son contento.
Doralba. Ed io perchè rilevo il vostro affetto,
Porgendovi la man, la vostra accetto.

SCENA ULTIMA.

Drusilla, Leonora e detti; poi Lindoro.

Leonora. Signor padre, che fate?

Drusilla. Alto, alto, fermate.
Leonora. Prima avete a formar lo stato mio.
Drusilla. Pria di sposarmi, l’ho a sapere anch’io.
Doralba. Queste donne chi sono?
Belfiore.   Una è mia figlia.
Doralba. E l’altra?
Belfiore.   Non lo so.
Drusilla. S’egli nega saperlo, io lo dirò.
Son una a cui Belfiore,
Spronato dall’amore,
E senza istigazione,
Di tutto il suo già fece donazione.
Ma io di ciò non curo;
La pace aver procuro.
Bastami che la dote egli mi faccia,
Ed io la donazion gli straccio in faccia.