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LA SCUOLA MODERNA 211
Drusilla.   Carta canta, e viilan dorme;

  Chi l’ha fatta, se la goda.
  Buon vecchietto,
  Poveretto,
  Questo è l’uso della moda,
  Con chi è gonzo, così va.
  Voi credevi1 con quel muso
 
  Di piacermi, di sposarmi;
  Siete pazzo in verità. (parte

SCENA VIII2.

Belfiore, poi Ergasto.

Belfiore. Ancora mi dileggia? Ah cospettone!

Mi saprò vendicar con questa cagna.
Già m’è andato l’amor per le calcagna.
Smanio, sbuffo, deliro,
Con me stesso m’adiro.
Che ardir! che impertinenza!
Ergasto. Signor Belfior, vi faccio riverenza.
Belfiore. Lasciatemi in buon’ora.
Ergasto.   Oh Ciel! ch’è stato?
Con chi l’avete mai?
Belfiore.   Son disperato.
Ergasto. Perchè?
Belfiore.   Per una donna.
Ergasto. Per Rosmira, signor?
Belfiore.   Non so che farne.
Ergasto. Dunque per chi?
Belfiore.   Per un demonio in carne.
Ergasto. Ma l’avete lasciata?

  1. Ed. Verona: credete.
  2. Soppressa nella Maestra di scola.