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LA SCUOLA MODERNA 183
  Allo splendor di quelle

  Care pupille e belle,
  Resistere non sa
  L’anima amante.
  Arde sì sì il mio core
  Tutto per te d’amore,
  E sempre l’alma mia
  Sarà costante. (partono

SCENA XIII.

Camera1.

Drusilla e Lindoro.

Drusilla. Su via, con queste smorfie,

Con questo farmi il grugno,
Se non mi parli, io ti regalo un pugno.
Lindoro. Su, datemi, ammazzatemi,
Battetemi, scannatemi,
Ma non sperate già ch’io soffra e taccia.
Come! su la mia faccia
Ho da vedervi accarezzar mio zio?
No, non lo soffrirò, cor2...
Drusilla. Eh via, che tu sei matto.
Sai che ti voglio bene,
Sei caro, sei bellino,
Ma non hai un quattrino.
Se fingo con Belfiore,
Sol lo fo per tuo amore; e se mi crede,
E se spende l’avaro,
Su la tua vita investirà il denaro.
Lindoro. Questa ragion m’appaga;
Cara, di voi mi fido;
Accarezzate! pur, vi do licenza,
Ma non lo fate almeno in mia presenza.

  1. Ed. di Verona: Sala vagamente adornata.
  2. Ed. di Verona: corpo di sbrio.